Carta solidale, le indicazioni operative

L’INPS ha illustrato i riferimenti normativi e le istruzioni relative alla misura a sostegno di nuclei familiari in stato di bisogno (INPS, messaggio 26 maggio 2023. n. 1958).

L’INPS ha dedicato il messaggio in commento alla Carta solidale. La Legge di bilancio 2023 (articolo 1, comma 450) istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, un fondo, con una dotazione di 500 milioni di euro per l’anno 2023, destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità da parte dei soggetti in possesso di un indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 15.000 euro, da fruire mediante l’utilizzo di un apposito sistema abilitante.

Peraltro, con decreto del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Ministero dell’economia e delle finanze del 18 aprile 2023 sono stati definiti i criteri di individuazione dei beneficiari del contributo economico in oggetto.

In particolare, questi soggetti sono individuati tra i cittadini appartenenti ai nuclei familiari, residenti nel territorio italiano, in possesso di iscrizione nell’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale) e di una certificazione con ISEE ordinario in corso di validità, con indicatore non superiore ai 15.000 euro annui.

Il contributo non spetta, invece, ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza, Reddito di inclusione e qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà o in cui almeno uno dei componenti sia percettore di  Assicurazione Sociale per l’Impiego – NASPI e Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori – DIS-COLL, Indennità di mobilità,  Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, Cassa integrazione guadagni-CIG o qualsivoglia differente forma di integrazione salariale o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato. 

Beneficio economico e modalità di erogazione

La misura prevede un solo contributo economico per nucleo familiare di importo complessivo pari a 382,50 euro, erogato attraverso una Carta elettronica di pagamento, prepagata e ricaricabile, rilasciata da Poste Italiane per il tramite della società controllata Postepay. Le carte, assegnabili in numero complessivo pari a 1.300.000, sono consegnate agli aventi diritto presso gli uffici postali abilitati al servizio, sono nominative e rese operative a partire dal mese di luglio 2023.

La mancata effettuazione del primo pagamento entro il 15 settembre 2023 comporta la non fruibilità delle carte e la conseguente decadenza del beneficio.

Il contributo è destinato all’acquisto dei soli beni alimentari di prima necessità e può essere speso presso tutti gli esercizi commerciali che vendono generi alimentari, aderenti ad apposita convenzione.

I termini

Entro l’11 giugno 2023, l’INPS provvederà a mettere a disposizione dei comuni, attraverso un apposito applicativo web, unitamente alle relative istruzioni operative, le liste di beneficiari in possesso dei requisiti previsti, individuando i nuclei familiari residenti in ciascun comune sulla base dei dati elaborati secondo i seguenti criteri indicati in ordine di priorità decrescente:

– nuclei familiari, composti da non meno di 3 componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso;
– nuclei familiari, composti da non meno di 3 componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso;
– nuclei familiari composti da non meno di 3 componenti, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso.

Entro 15 giorni dalla pubblicazione sul sito dell’INPS, i comuni consolidano gli elenchi dei beneficiari. Dopo di che, l’Istituto li renderà definitivi entro 10 giorni dal termine del caricamento dei dati sulla piattaforma informatica e li trasmetterà in via telematica a Poste Italiane ai fini della messa a disposizione delle carte, per il tramite della società controllata Postepay.

Successivamente alla rendicontazione di Poste Italiane, INPS, entro 4 giorni lavorativi, fornirà ai comuni, attraverso l’applicativo web, il numero identificativo delle carte da comunicare nelle lettere di notifica che gli stessi dovranno inviare ai beneficiari per comunicare l’assegnazione del contributo e le modalità di ritiro delle carte presso gli uffici postali abilitati al servizio.

Per quel che riguarda i compiti operativi, i comuni e Poste Italiane gestiranno i rapporti con i beneficiari della misura mentre l’INPS, oltre a mettere a disposizione degli enti locali le liste dei potenziali beneficiari su un’applicazione web accessibile da portale, gestirà le abilitazioni degli operatori comunali e il relativo supporto tecnico, nelle modalità già utilizzate nei rapporti con gli stessi e assicurerà la gestione dei flussi di comunicazione con Poste e i con i comuni, per la fase di assegnazione delle carte.

 

Trattamento fiscale degli strumenti finanziari partecipativi

L’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti sulla natura partecipativa degli strumenti “convertendi” e sulla loro sostanziale assimilabilità alle azioni ai fini dell’individuazione del regime tributario applicabile (Agenzia delle entrate, sintesi 25 maggio 2023, n. 1).

L’articolo 5 del D.M. 8 giugno 2011 stabilisce che ai fini dell’individuazione del trattamento fiscale degli strumenti finanziari partecipativi, indipendentemente dalla qualificazione e dalla classificazione adottata in bilancio, si considerano similari alle azioni gli strumenti finanziari che presentano i requisiti di cui alla lett. a) del comma 2 dell’articolo 44 TUIR ovvero similari alle obbligazioni gli strumenti finanziari che presentano i requisiti di cui alla lett. c) del medesimo comma 2. 

L’Agenzia delle entrare spiega come tale previsione, originariamente applicabile solto ai soggetti che adottano i principi contabili internazionali per la redazione del bilancio d’esercizio (soggetti “IAS-adopter”), è stata estesa dall’articolo 2 del D.M. 3 agosto 2017 anche alle imprese che si conformano ai principi contabili nazionali (soggetti “OIC-adopter”), quali sono nella fattispecie gli investitori (NewCo) e la Target.

Ai fini dell’individuazione del corretto trattamento fiscale degli accordi di investimento “convertendi”, l’Agenzia fa riferimento all’articolo 44 del TUIR, nonché alle indicazioni fornite nella circolare n. 26/E del 2004, da cui emerge che gli strumenti finanziari partecipativi sono da assimilare alle azioni laddove abbiano una remunerazione totalmente correlata ai risultati economici della società emittente. In particolare, ai fini dell’assimilabilità alle azioni tale connessione con i risultati dell’emittente deve riguardare sia l’an che il quantum delle somme o dei proventi corrisposti ai sottoscrittori a titolo di remunerazione dell’investimento.

Con riferimento alla fattispecie in esame, la partecipazione immediata alle perdite e prospettica agli utili della società emittente esprime chiaramente la natura partecipativa degli strumenti “convertendi” in esame e, dunque, la loro assimilabilità alle azioni ai fini dell’individuazione del regime tributario applicabile. L’apporto eseguito dal sottoscrittore degli strumenti “convertendi” non ha altra prospettiva all’infuori dell’acquisizione della qualità di socio dell’emittente. Tale apporto ha, dunque, natura di capitale di rischio, erogato a fronte dell’aspettativa di avere accesso ai risultati positivi generati in seguito dalla Target. Gli accordi di investimento nascono, infatti, con la finalità di effettuare la Conversione e sono strumentali alla creazione del rapporto sociale (che si perfeziona dopo un certo tempo). Dunque, l’unica forma di remunerazione prevista per l’investitore è il dividendo una volta assunta la qualità di socio.

In base all’articolo 44 del TUIR il trattamento fiscale che deriva dall’assimilazione degli accordi di investimento alle azioni comporta:

– in capo alla Target, che l’incasso delle somme di denaro messe a disposizione degli investitori non abbia un effetto reddituale e che gli interessi siano irrilevanti ai fini IRES, senza costituire una forma di remunerazione attribuibile al possessore dei titoli partecipativi. In definitiva, in sede di conversione, la Target imputa a capitale sociale (ed eventualmente a sovrapprezzo) la riserva “targata” iscritta a patrimonio netto e attribuisce quote di partecipazione agli investitori senza che vi sia il transito di elementi a conto economico e senza, perciò, che la conversione abbia alcun effetto ai fini della fiscalità diretta dell’emittente;

– in capo agli investitori, che gli accordi “convertendi”, che trovano contabilmente collocazione tra le immobilizzazioni finanziarie (nell’ambito della voce “altri titoli”), rappresentino un investimento destinato a essere durevolmente mantenuto nel patrimonio aziendale dell’investitore.

Alla luce dell’assimilabilità alle azioni, la svalutazione degli strumenti “convertendi” è fiscalmente irrilevante a norma dell’articolo 110, comma 1, lett. d) del TUIR, ai sensi del quale il costo degli strumenti finanziari similari alle azioni si intende non comprensivo dei maggiori o minori valori iscritti i quali non concorrono alla formazione del reddito. Analogamente, sono prive di rilevanza fiscale le rivalutazioni degli strumenti similari alle azioni.

Ai fini IRAP, chiarisce l’Agenzia, non si producono effetti rilevanti sulla determinazione della base imponibile, di cui all’articolo 6, comma 9, del D.Lgs. n. 446/1997. Infine, nel caso in cui si verifichi la conversione, in occasione della successiva cessione delle azioni di conseguenza acquisite, troverà eventualmente applicazione il regime della participation exemption al ricorrere delle condizioni individuate dall’articolo 87 TUIR sia nell’ipotesi di Modello Contrattuale che di Modello SFP.

Relativamente all’accertamento del presupposto del minimum holding period, invece, il termine di decorrenza da prendere a riferimento dovrà essere il momento della sottoscrizione degli accordi di investimento che incorpora il diritto di ottenere la conversione, tenuto conto che la conversione è un evento che ai fini fiscali non determina l’interruzione del periodo di possesso.

 
 

Assegno unico e universale: ricalcolo competenze mensili e conguagli

L’INPS comunica di aver avviato le procedure di ricalcolo degli importi dovuti per la prestazione di Assegno unico e universale per i figli a carico e che hanno determinato conguagli a credito e a debito (INPS, messaggio 26 maggio 2023, n. 1947). 

L’importo della rata mensile della prestazione di Assegno unico e universale per i figli a carico (AUU) può subire variazioni sia in considerazione del momento in cui è presentata la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU), sia per effetto di possibili mutamenti dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) nel corso dell’anno (ad esempio, per effetto di nuove nascite).

 

Pertanto, con il messaggio in oggetto, l’INPS comunica che è stata avviata a livello centrale la rielaborazione di tutte le competenze mensili a partire dalla mensilità di marzo 2022, attraverso il ricalcolo degli importi effettivamente dovuti e il calcolo delle differenze, sia in positivo che in negativo, con gli importi già liquidati nel corso dell’annualità 2022 tenuto conto anche delle mensilità già erogate nei primi mesi del 2023.

 

A seguito di tale rielaborazione, sono state determinate alcune compensazioni, che hanno dato luogo a importi da erogare in favore del richiedente l’assegno (c.d. “conguagli a credito”) o a somme che sono state erogate indebitamente e che quindi devono essere recuperate (c.d. “conguagli a debito”).

 

I casi più frequenti che possono comportare variazioni da tener presente in sede di ricalcolo sono i seguenti:

 

– liquidazione degli importi relativi alla settima e ottava mensilità di gravidanza (c.d. premio alla nascita), sulla base del valore dell’ISEE presentato entro 120 giorni dalla nascita del figlio;

 

-maggiorazioni degli importi spettanti per le mensilità di gennaio e febbraio 2023, tenuto conto del riconoscimento della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita; 

 

– importi liquidati sulla base di valori di ISEE del nucleo familiare, poi dichiarati discordanti dalla Struttura INPS territorialmente competente a seguito di accertamenti effettuati sulla veridicità dei dati dichiarati;

 

– conguagli derivanti da operazioni di rettifica dell’ISEE 2022, eventualmente effettuate dai Centri di assistenza fiscale (CAF) successivamente al 31 dicembre 2022;

 

– eventuali recuperi della maggiorazione per genitori entrambi lavoratori di cui all’articolo 4, comma 8, del D.Lgs. n. 230/2021, laddove non spettante in presenza di nucleo monogenitoriale, diverso comunque da quello vedovile che invece mantiene l’agevolazione per il quinquennio successivo alla data del decesso del genitore lavoratore;

 

– rideterminazione degli importi spettanti per effetto del riconoscimento delle maggiorazioni per soggetti disabili;

 

– ricalcolo degli importi relativi ai nuclei familiari numerosi e per i figli successivi al secondo;
 

– ricalcolo degli importi dell’Assegno unico per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza (RdC) con rideterminazione della somma spettante al genitore non facente parte del nucleo ISEE del minore, sulla base di quanto previsto dall’articolo 7 del D.Lgs. n. 230/2021;
 

– importi riconosciuti con riferimento alle domande di Assegno unico presentate antecedentemente al 30 giugno 2022, con ISEE presentati entro il 30 giugno dello stesso anno e rate calcolate con importo al minimo (50 euro per i figli minorenni e 25 euro per i figli maggiorenni).

 

Qualora risulti una situazione di credito, le somme dovute sono state poste in liquidazione, in aggiunta alle quote ordinariamente percepite, a partire dalla rata del mese di aprile 2023.

 

A decorrere sempre dalla mensilità di aprile 2023, si è proceduto anche al recupero delle somme indebitamente erogate, privilegiando la compensazione degli importi, laddove possibile, con le rate future.

 

In proposito l’INPS precisa che la trattenuta teorica massima viene effettuata nei limiti del quinto dell’importo della mensilità individuata e non è operata se l’importo totale da recuperare è inferiore o pari a 12 euro. Infine, in linea teorica, il numero delle trattenute può arrivare sino a 72 rate e sulla base di quanto stabilito in materia di Assegno per il nucleo familiare (ANF), in via analogica, applicabile all’AUU, può riguardare esclusivamente importi a debito relativi all’AUU e non anche debiti ascrivibili ad altre prestazioni.

CIPL Agricoltura Impiegati – Pavia: siglato l’accordo per il rinnovo

Previsti aumenti degli stipendi del 3,9% e una premialità Welfare pari a 0,6%

Il 16 maggio 2023 è stato sottoscritto tra le associazioni datoriali agricole, Confagricoltura, Coldiretti e Cia di Pavia e le organizzazioni sindacali dei lavoratori Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Confederdia di Pavia l’accordo per il rinnovo del Contratto Provinciale dei quadri e impiegati agricoli della Provincia di Pavia.
L’intesa raggiunta nella sua globalità troverà attuazione nella stesura definitiva del CIPL, prevista per giugno 2023 e nel quale verrà data attuazione degli accordi raggiunti in materia di bilateralità, welfare, parte normativa e parte economica.
Per quanto riguarda la parte economica, dal 1°maggio 2023, l’accordo ha previsto l’aumento per le retribuzioni del 3,9%.
Si è stabilita inoltre, una premialità Welfare dello 0,6%, mentre per quanto riguarda le modalità di determinazione saranno stabilite da una Commissione, che analizzerà i dati della produzione, prevista a giugno 2023

CCNL Consorzi di bonifica: rinnovata la disciplina contrattuale

Previsti aumenti retributivi, creazione dell’Ente Bilaterale, avanzamenti nella classificazione e implementazione degli scatti di anzianità

Sottoscritto tra Fai-Cisl, Flai-Cgil, Filbi-Uil e Snebi il rinnovo del CCNL Consorzi di Bonifica e di miglioramento fondiario, contratto che disciplina i rapporti di lavoro subordinato intercorrenti tra i Consorzi di bonifica (compresi i Consorzi di bonifica montana), gli Enti consortili similari di diritto pubblico, i Consorzi di miglioramento fondiario, di irrigazione, idraulici di scolo e loro raggruppamenti.
A darne comunicazione sono i sindacati soddisfatti per il risultato raggiunto, frutto di un’importante trattativa tra lavoratori e la delegazione trattante.
Tra le novità salienti si enunciano gli avanzamenti nel sistema della classificazione, l’implementazione degli scatti di anzianità per gli assunti dopo l’anno 2000, nonché la creazione dell’Ente Bilaterale finanziato mediante un contributo pari allo 0,75% da parte dei consorzi, avente ruolo primario nella tutela dei lavoratori, rispetto agli incentivi, al ricambio generazionale nel comparto, ed all’integrazione della malattia per gli avventizi.
Circa la parte economica, è previsto un aumento retributivo sul biennio 2023-2024 pari al 4,95%, del 3% con il mese di giugno 2023 e dell’1,95% a luglio 2023.
Fai, Flai e Filbi affermano altresì che, il rinnovo contrattuale rappresenta un progresso importante per il personale del settore, soprattutto nella consapevolezza che occorre valorizzare il ruolo del comparto come fondamentale per la nostra agricoltura, la transizione ecologica, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la tutela del territorio.

Eber: contributi a favore delle imprese colpite dall’alluvione

A disposizione un fondo a tutela del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti dalle aziende artigiane e dalle imprese colpiti dagli eventi alluvionali di maggio

L’Eber, Ente Bilaterale dell’artigianato dell’Emilia Romagna, ha deciso di mettere a disposizione un fondo a tutela del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti dalle aziende artigiane e dalle imprese colpiti dagli eventi alluvionali di maggio.
Il fondo interverrà con tre prestazioni, ossia:
– per le imprese, è prevista la corresponsione di un contributo per le spese riguardanti la ricostruzione e il ripristino dell’attività aziendale. Saranno accettate tutte le spese da un importo minimo di 1.300,00 euro, corrispondendo un contributo pari al 20% delle spese documentate fino ad un massimale di 15.000,00 euro;
– per i lavoratori, è previsto un contributo fino al 50% dei costi sostenuti per far fronte al ripristino e risanamento delle proprie abitazioni fino a un massimo di 800,00 euro;
– per i lavoratori che siano stati impossibilitati a raggiungere il posto di lavoro è invece previsto un importo pari a quanto stabilito dall’ammortizzatore sociale nazionale. Le giornate indennizzate saranno 8 per un massimo di 2 settimane.
Per le prime 2 prestazioni è prevista la seguente modalità di pagamento:
– pagamento del 50% dopo l’approvazione della domanda;
– pagamento della quota restante dopo la chiusura delle domande, in base alle disponibilità finanziarie residue.
L’Ente si sta attivando per rendere disponibili il prima possibile le procedure per poter accedere a tali prestazioni. 

Cure termali: superato il limite dell’ultimo termine revisionale

L’INAIL ha modificato il Protocollo sulle prestazioni economiche accessorie alle cure idrofangotermali e ai soggiorni climatici (INAIL, circolare 24 maggio 2023, n. 20).

L’INAIL ha eliminato la scadenza dell’ultimo termine revisionale, quale limite per il riconoscimento delle prestazioni economiche accessorie alle cure idrofangotermali e ai soggiorni climatici. La modifica al relativo Protocollo è stata stabilita in base alla deliberazione del Consiglio di amministrazione dell’Istituto del 15 maggio 2023, n. 118.

La decisione dell’Istituto avviene in base all’orientamento evolutivo della Corte di Cassazione, per cui la presunzione assoluta di stabilizzazione dei postumi trova applicazione soltanto per quanto riguarda la misura della rendita di inabilità. Di conseguenza, le variazioni delle condizioni psicofisiche dell’infortunato e/o tecnopatico verificatesi dopo la scadenza dei termini revisionali, pur non potendo essere prese in considerazione ai fini dell’attribuzione di un grado maggiore o minore di menomazione a cui rapportare l’indennizzo in capitale o la rendita, sono, invece, rilevanti ai fini dell’erogazione delle altre prestazioni.

Infatti, in coerenza con l’obiettivo di realizzare un modello sempre più evoluto di “presa in carico” del lavoratore infortunato e/o tecnopatico, l’INAIL eroga prestazioni di assistenza protesica, interventi per l’autonomia e per il reinserimento sociale e lavorativo dei disabili da lavoro anche a termini revisionali scaduti, quando ritenuti necessari a garantire il mantenimento delle condizioni psicofisiche, relazionali e sociali e/o a prevenirne il peggioramento o a garantire il reinserimento lavorativo del disabile da lavoro.

Con la stessa logica, ad esempio, l’Istituto ha previsto che i farmaci di fascia C siano rimborsabili anche dopo la stabilizzazione o il consolidamento dei postumi. 

Pertanto, in applicazione delle modifiche al “Protocollo sulle prestazioni economiche accessorie alle cure idrofangotermali e ai soggiorni climatici” approvato con la deliberazione su richiamata, le prestazioni economiche accessorie alle cure idrofangotermali e ai soggiorni climatici sono erogabili anche oltre i termini revisionali.

Infine, l’Istituto segnala che le disposizioni contenute nel  citato Protocollo si applicano a tutti i casi futuri, a quelli in istruttoria e a quelli per cui siano in atto controversie amministrative o giudiziarie.

CIPL Edilizia – Verona: definito l’EVR 2023

le oo.ss. provinciali chiedono che l’Elemento Variabile della Retribuzione venga erogato nella misura del 4%

L’Ance Verona Costruttori Edili insieme alle sigle sindacali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, tutte della provincia di Verona, hanno definito gli importi relativi all’EVR 2023. L’emolumento, di natura variabile, tiene conto dell’andamento congiunturale del Settore ed è correlato ai risultati conseguiti in termini di produttività, qualità e competitività. L’importo viene stabilito sulla base dei dati che scaturiscono da 4 indicatori provinciali, riguardanti: il numero dei lavoratori iscritti alla Cassa Edile di Verona, il monte salari, le ore di lavoro effettivo, il rapporto ore versate e ore denunciate alla suddetta Cassa.
Gli indicatori sono necessari per poter effettuare la comparazione tra il triennio di riferimento 2020-2021-2022 e quello immediatamente precedente 2019-2020-2021. Nel caso dell’EVR per i lavoratori edili di Verona, gli indicatori riscontrati sono 3 positivi su 4 e quindi l’importo orario relativo all’elemento variabile della retribuzione a livello territoriale è pari al 3% dei minimi mensili. Accogliendo le diverse istanze, le Parti Sociali, tenuto conto delle esigenze dei lavoratori del Settore e delle loro famiglie, hanno chiesto l’erogazione dell’EVR in misura piena, ossia al 4%, con il raggiungimento della variazione pari o positiva per tutti i 4 parametri considerati.

Avvocati: pagamento contributi a mezzo F24 e istituzione nuova causale

L’Agenzia delle entrate ha provveduto a istituire un’ulteriore causale contributo per il pagamento del contributo minimo integrativo attraverso modello F24 da parte degli iscritti alla Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza Forense (Agenzia delle entrate, risoluzione 24 maggio 2023, n. 24/E). 

Come ormai noto, a seguito della Convenzione stipulata in data 26 novembre 2020 tra l’Agenzia delle entrate e la Cassa Forense, gli iscritti a tale istituto di previdenza hanno la possibilità di pagare i contributi previdenziali e assistenziali dovuti utilizzando il modello F24.

 

L’Agenzia ha già istituito alcune causali con risoluzioni del 2021 e interviene ora, a seguito di espressa richiesta da parte di Cassa Forense, a predisporne una nuova per il pagamento del contributo minimo integrativo.

 

Pertanto, con la risoluzione in oggetto, è stata istituita la causale “E107” denominata “CASSA FORENSE – contributo minimo integrativo” che sarà operativamente efficace a partire dal 5 giugno 2023.

 

Vengono anche fornite le istruzioni per il corretto inserimento della causale di nuova introduzione nel modello.

 

In sede di compilazione del modello F24, la causale in argomento è esposta nella sezione “Altri enti previdenziali e assicurativi” (secondo riquadro), nel campo “causale contributo”, esclusivamente in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”, riportando:

 

– nel campo “codice ente”, il codice “0013”;

 

– nel campo “codice sede”, nessun valore;

 

– nel campo “codice posizione”, nessun valore;

 

– nel campo “periodo di riferimento: da mm/aaaa a mm/aaaa”, il mese e l’anno di competenza del contributo da versare, nel formato “MM/AAAA”.

Sanimpresa: entro il 31 maggio il pagamento delle quote contrattuali

Rinnovate le quote contrattuali di iscrizione alla Cassa di Assistenza Sanitaria Integrativa

Il 31 maggio 2023 scade il termine per realizzare il pagamento della quota per la fruizione delle prestazioni sanitarie offerte da Sanimpresa, Cassa di Assistenza Sanitaria Integrativa, del periodo compreso tra il 1° luglio 2023 ed il 30 giugno 2024.
Tra gli interessati troviamo:
– i dipendenti di aziende del settore Terziario ed Agenzie di viaggio.
Le Aziende iscritte a Sanimpresa prima del 1° gennaio 2009, dovranno continuare a rinnovare le quote con le medesime modalità degli anni passati. Tale rinnovo dovrà esser realizzato previo versamento da parte di queste, dell’importo annuale pari ad euro 252,00 per ogni dipendente in forza. I contributi dovranno essere poi corrisposti alla Cassa di Assistenza Sanitaria Integrativa tramite Iban, mentre, la procedura di rinnovo dovrà essere realizzata tramite il sito www.sanimpresa.it, in cui si potrà altresì aggiornare l’elenco del personale avente diritto alle prestazioni offerte.
– i dipendenti di Agenzie di Viaggio e Pubblici Esercizi iscritti a Sanimpresa attraverso il Fondo Est.
Tutte le aziende iscritte alla suddetta Cassa mediante il Fondo Est, dovranno continuare a versare il contributo con le modalità previste da quest’ultimo. Entrambi i fondi dovranno poi attivare le procedure al fine di consentire agli aderenti di beneficiare delle prestazioni sanitarie aggiuntive da Sanimpresa.
Per coloro che operano in unità produttive di Roma o provincia, è dovuto un contributo aggiuntivo alla quota per il Fondo Est pari ad euro 132,00 annui a lavoratore (circa euro 11,00 mensili), mentre per la parte integrativa, Sanimpresa. Gli iscritti hanno a disposizione un pacchetto più ampio di prestazioni: le prestazioni base erogate dal Fondo Est, e le aggiuntive da Sanimpresa, mentre la riscossione dei contributi totali viene posta in essere dal Fondo Est.
– i dipendenti di Aziende del settore turismo-alberghi aderenti a Sanimpresa tramite Fondo Fast.
Le aziende del settore alberghiero di Roma e della provincia di Roma che non hanno una contrattazione aziendale propria devono garantire in materia di assistenza sanitaria una tutela aggiuntiva rispetto a quanto definito dal Contratto Collettivo di riferimento. La contribuzione per i lavoratori di comparto che operano su Roma e provincia è pari ad euro 144,00, ammontare riferito al Fondo Fast, euro 132,00 a Sanimpresa. I contributi dovranno essere pagati dall’azienda anche per la quota di 2,00 euro a carico del lavoratore, trattenuta mensilmente in busta paga.
Anche in questo caso, gli aderenti hanno la possibilità di avere un pacchetto di prestazioni più ampio: quelle base vengono definite ed erogate dal Fondo Fast, le aggiuntive da Sanimpresa. La riscossione dei contributi di entrambi i fondi, viene curata da Fast. Tali versamenti contributivi, se riferiti ai dipendenti per i quali si procederà al rinnovo d’iscrizione, dovranno essere pagati entro il 31 maggio 2023.
– i dipendenti di aziende del settore Vigilanza privata.
Sanimpresa ed il Fondo Fasiv, Fondo nazionale di Assistenza Sanitaria per gli Istituti di Vigilanza, hanno definito le condizioni operative dell’accordo di armonizzazione. Per il periodo dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2024 il rinnovo delle
coperture sempre per le Imprese operanti su Roma e provincia, avverrà con le medesime modalità degli anni precedenti, previo versamento aziendale della quota annuale pari 207,00 euro per ogni dipendente in forza al 30 maggio 2022. I contributi dovranno essere versati tramite bonifico sull’Iban di Sanimpresa, mentre la procedura di rinnovo dovrà esser effettuata tramite il sito web www.sanimpresa.it, attraverso cui si potrà aggiornare l’elenco del personale avente diritto alle
coperture dell’assistenza sanitaria integrativa.
– i dipendenti con rapporto di lavoro sospeso (aspettativa non retribuita, Cig, Naspi, mobilità).
Il rinnovo dell’iscrizione volontaria per il periodo 1° luglio 2023 – 30 giugno 2024, deve esser posto in essere previo versamento della quota annuale di 252,00 euro mediante bonifico a Sanimpresa utilizzando l’Iban della Cassa. Dopodiché si dovrà inviarne copia all’indirizzo di riferimento specificando gli estremi dell’iscritto.
i titolari d’impresa operanti nel settore Terziario e Turismo.
Le Aziende aderenti a Sanimpresa con lavoratori attivi e coperti, devono versare la quota annuale pari a 620,00 euro, per ogni dipendente sull’Iban della Cassa di Assistenza Sanitaria indicando nella causale il nome e cognome del lavoratore cui è riferito il versamento.
– pensionati.
La quota annuale per aderire a Sanimpresa è di euro 350,00 annui, mediante versamento sull’Iban della Cassa sanitaria indicando come causale il nome e cognome del pensionato.
– familiari.
Dal 1° luglio 2011 al 30 giugno 2012 è obbligatorio iscrivere tutto il nucleo familiare (coniuge, convivente more uxorio, figli, fratelli e sorelle) facente parte dello stato di famiglia. Il costo annuale sostenuto per ognuno di loro iscritto è pari a 252,00 euro. La tariffa riservata ai familiari degli aderenti con più di 65 anni è pari ad euro 350,00 annui. Ne sono esclusi da tale obbligo i familiari già iscritti a Sanimpresa da altre aziende o attraverso altri settori, nonché i familiari già titolari di polizza assicurativa sanitaria. Il contratto, in copia, dovrà esser poi prodotto al momento dell’iscrizione del nucleo familiare. In caso di cessazione della copertura assicurativa, il membro della famiglia dovrà essere obbligatoriamente iscritto unitamente al resto del nucleo al primo rinnovo d’iscrizione alla Cassa, al fine di garantire l’erogazione delle prestazioni sanitarie. Per i dipendenti che hanno un nucleo familiare composto da due o più componenti è possibile, previo apposito accordo con la Cassa, rateizzare la quota per i famigliari in 3 rate. La richiesta di rateizzazione, con relativa sottoscrizione dell’accordo, dovrà avvenire presso la sede della Cassa e mediante bonifico sull’Iban di Sanimpresa inserendo nella causale gli estremi del familiare da iscrivere.